Il processo di realizzazione inizia con la collocazione del materiale estratto in una matrice di rame, ferro, stagno o acciaio, la cui funzione è di separare i colori dell’immagine del mosaico. La griglia è modellata, saldata e inserita in una scatola di metallo.
Una pasta di cemento, sabbia, polvere di marmo, acqua e ossidi di metallo per pigmentare viene preparata in un secchio di metallo. Ogni secchio ha un preparato per un colore diverso.
Queste miscele vengono poste simultaneamente nella matrice, ognuna nella sua sezione corrispondente. La matrice viene stabilizzata per evitare che un pigmento filtri in un’altra sezione, e rimossa con cura. Il segreto del prodotto è la densita di ciascuna miscela di pigmento. Esistono casi in cui i design richiedono che la preparazione del colore venga effettuata goccia a goccia.
Il primo strato, che forma lo strato finito più alto, la superficie, viene cosparsa di una mistura di sabbia secca e cemento grigio, che dona una durezza maggiore. Dopodichè viene posizionato uno strato di base fatto di cemento, malta, sabbia ed acqua.
In questa fase la piastrella viene pressata. L’operazione di pressatura è eseguita interamente in un solo tempo, e permette all’acqua in eccesso di passare dallo strato decorative allo strato di base. Dopo la pressatura, lo stampo viene rimosso attentamente e il mosaico viene controllato manualmente.
La piastrella viene poi immersa in acqua per almeno 8 ore, per ottenere la «solidificazione della malta», che sarebbe il processo di solidificazione del cemento tramite reazione chimica all’idratazione. Questa reazione chimica ottenuta con l’acqua da il nome alla piastrella idraulica.
L’ultimo passaggio del processo di produzione è l’asciugatura delle piastrelle. Dopo essere state rimosse dall’acqua, le piastrelle sono conservate in un luogo asciutto per un mese per completare la cristallizzazione del cemento. Ed infine, sono pronte per l’utilizzo.